
Mi rivolgo a Mitico e Rinuccio, converrete con me che nel giro lanciato in qualifica intervengono vari fattori:
- gomma supermorbida, fatta per performance di uno o due giri;
- spericolatezza, hai meno preocuppazioni in un giro che in una gara intera, ti permetti dei rischi e cerchi il limite ad ogni curva, ti interessa arrivare al traguardo più velocemente possibile;
- setup, la moto è settata con un equilibrio tale che è tutto a discapito dell'"affidabilità".
In gara devi ragionare, in primis, e farlo in maniera diversa. Nell'ordine:
- gomma, deve arrivare a fine gara e permettere buone prestazioni dallo start alla bandiera a scacchi, e col monogomma sta alla scelta della gomma giusta e alla gestione della stessa del pilota;
- spericolatezza, ogni errore in gara si paga, quando hai un ottimo pacchetto puoi permettere di rimediare facilmente e osare di più, se non sei competitivo devi portare a casa più risultati possibili, indi arrivare alla fine della corsa portando più punti possibili, lavorando più di testa;
- setup, lavorare sul passo rimane in ogni caso la scelta più sensata secondo me, è inutile avere un giro folgorante se gli altri 22 li fai combattendo con la gomma finita o con la moto a rischio rottura.
Per questi motivi secondo me il giro in qualifica conta relativamente, ma se non porti punti a casa è tutto inutile. A maggior ragione se Hayden e Barbera hanno un giro dieci volte più veloce dovrebbero applicarsi per girare così negli altri 20, e farlo in sicurezza e scioltezza mentale.
Questo, purtroppo per loro, gioca a favore di Rossi che con l'esperienza sa gestire queste cose, e i risultati sono questi: prima guida Ducati e maggior contribuente del punteggio Ducati nel mondiale costruttori, con una moto che non gli da feeling (non ho detto di m**da, sia chiaro, potrebbe tranquillamente essere il pilota il problema, non lo sappiamo noi mortali).