Inviato 08 November 2011 - 22:12
DICHIARAZIONE STONER PEDROSA
Una cosa è certa, Casey Stoner oggi si è divertito, e tanto. Quando parla della giornata in sella alla RC213V, la mille che porterà in gara il prossimo anno, usa solo un parola: “fantastica”. Gli piace quando apre il gas: “ha una progressione veramente gustosa, rispetto all’800 riprende meglio quando i giri sono bassi ed è facile metterla di traverso, anche in quinta marcia, l’erogazione ha una bellissima progressione”. Si è innamorato della sua guida: “si controlla meglio, forse anche per il peso maggiore, e in alcuni punti del tracciato è molto più stabile rispetto alla moto che ho guidato in questa stagione”.
Non è però ancora la moto perfetta, qualche problema arriva dall’anteriore. “Ho sofferto un po’ di chattering, come era già successo nei test precedenti – spiega – Penso che anche l’asfalto, non in perfette condizioni, influisca. Ma già con la nuova evoluzione del telaio questo difetto si è ridotto”. Il lavoro, domani, si concentrerà proprio su questo punto: “non voglio cambiare troppe cose – dice Casey – dobbiamo ancora trovare un buon setup, anche per risolvere il pompaggio al posteriore”. Quella che ha guidato oggi non sarà comunque la moto per il prossimo anno: “bisogna intervenire su alcuni punti – afferma – ma bisogna capire meglio dove. Il progetto comunque non è sa stravolgere solo da affinare, per esempio anche nella gestione del freno motore”.
La base di partenza è ottima, come dimostra il suo secondo tempo oggi, anche se è stato più lento di quello fatto con la 800 in qualifica. “E’ normale – sottolinea – e vale per tutti i piloti, conoscevamo bene le 800 e disponevamo di regolazioni migliori, con le mille c’è ancora tanto da fare. Poi in una pista come questa, molto stretta e corta, non penso che le nuove moto possano offrire grandi vantaggi”. L’australiano ha anche provato le nuove gomme portate dalla Bridgestone: “mi sembrano migliori nei primi giri, si scaldano prima – commenta – ma il posteriore scivola di più alla prima apertura del gas. Per quanto riguarda la durata non penso ci saranno problemi”.
Logicamente soddisfatto per il primo giorno di test il pilota più veloce in pista, Dani Pedrosa. “E’ stata una bella giornata e mi sono trovato molto a mio agio sulla moto - esordisce – L’ho trovata migliorata rispetto a quella provata a Brno, anche se ci sono margini di miglioramento, abbiamo fatto un passo avanti in frenata e in inserimento in curva”.
Un lavoro che significa anche un adattamento “del mio stile di guida alla mille – continua – C’è molto più potenza in basso, la moto si impenna e derapa facilmente, si muove di più rispetto all’800. Anche la configurazione dell’elettronica deve essere modificata”. Condivide con il compagno di squadra l’opinione sulle nuove gomme e gli sviluppi futuri: “i pneumatici per il 2012 mi sembrano entrino in temperatura prima – aggiunge – Per quanto riguarda la RC213V definitiva non penso sarà questa, servono altre modifiche”.
DICHIARAZIONE DOVI
L’unico top rider ad avere cambiato tutto per il prossimo anno è stato Andrea Dovizioso, cresciuto all’ombra dell’ala dorata e passato sotto i colori della Yamaha. Un nuovo team, il Tech 3, una nuova moto a cui va sommato il cambio di cilindrata, comune per tutti i piloti. “Sono davvero tante novità tutte in una volta e un po’ mi hanno destabilizzato – ammette il forlivese – ho bisogno di tempo per assimilare tutti i cambiamenti”.
UNA MOTO, DUE FACCE – Il suo apprendistato è iniziato per gradi prima tre uscite con la 800, poi il passaggio alla nuova mille. “E’ stata una bella giornata – dichiara il Dovi - La mia priorità è stata quella di trovare una buona posizione sulla moto, se non hai quella fai fatica a lavorare sugli altri aspetti”. Le prime sensazioni sono state subito buone, soprattutto per quanto riguarda l’anteriore e l’erogazione del motore. “Mi sono subito trovato a mio agio in frenata e in inserimento di curva, come mi aspettavo vedendo girare la Yamaha dall’esterno – spiega - E’ quasi simile a un 2 tempi come guida, dietro scivola veramente poco e ha un buonissimo freno motore. Poi si può contare su un’erogazione molto dolce, che ti permette di aprire il gas con la moto ancora molto inclinata, è facile da controllare”.
Qualche problema arriva invece dalla fase di accelerazione: “il grosso punto debole è nell’uscita dalla curve – continua Andrea – La M1 si impenna molto facilmente, non solo la 1000 ma anche la 800, e inoltre soffro molto il pompaggio in accelerazione. Dobbiamo capire ancora i motivi perché questo problema per gli altri piloti non è così importante come per me. Questa è la cosa principale su cui concentrarsi, non so se riusciremo a risolverlo domani, ma sarà importante chiarirsi le idee per poterci lavorare in questi mesi in cui non proveremo”.
HONDA VS YAMAHA - Il bilancio è comunque positivo e il Dovi non assolutamente deluso dalla sua decisione. “Sono contento della mia scelta, mi aspettavo dalla Yamaha queste caratteristiche che si adattano al mio stile di guida – afferma - In inserimento ho tanto ancora margine, questa moto non ha i limiti in questa fase che ha la Honda, un problema su cui abbiamo lavorato tanto senza essere mai riusciti a risolverlo. In uscita perdo invece tantissimo, nei rettilinei, nelle accelerazioni, non riesco a sfruttare la potenza”. Un difetto che potrebbe essere dovuto anche al differente cambio: “come velocità non è tanto diverso da quello della Honda ma è un po’ più brusco – dice – questa potrebbe essere la causa delle impennate”.
Tempo per migliorare ce n’è ancora, fra meno di 24 ore sarà di nuovo in pista: “Oggi abbiamo fatto tanto lavoro, ma devo rimanere allo stesso tempo calmo – conclude il Dovi – devo ancora capire molte cose. Se risolverò i problemi, questa è una moto che ti permette di andare molto forte e si adatta soprattutto molto bene alle Bridgestone”.
DICHIARAZIONE ROSSI
Roma non è stata costruita in un giorno, la stessa cosa vale per la Ducati se dobbiamo dare retta a Filippo Preziosi che ha indicato questi test come un nuovo inizio. Il telaio perimetrale in alluminio che tutti aspettavano è arrivato ma per adesso non sembra avere potuto da solo cambiare il volto della Desmosedici. Valentino Rossi ha fatto il punto della situazione alla fine della giornata, ma le sue parole non sono molto diverse da quelle sentite per tutta la stagione.
NUOVO TELAIO, VECCHI PROBLEMI – “Le difficoltà a centro curva non sono state ancora risolte – sottolinea subito il Dottore – anche se la 1000 riesco a guidarla un pochino meglio rispetto alla 800, una conferma delle sensazione che ho avuto anche nei precedenti test. Inoltre facciamo ancora fatica a scaricare tutta la potenza a terra, soprattutto adesso che ci sono più cavalli. Comunque come primo test, con una moto nuova, è stato abbastanza positivo”. Il vantaggio fondamentale dato dal nuovo telaio è quello di potere essere più liberi nel posizionamento del propulsore, potendo così più facilmente agire sui bilanciamenti. “Il nostro lavoro è facilitato – conferma Vale – anche in prospettiva del prossimo anno non dovremo riprogettare, e quindi punzonare, un nuovo motore ogni volta che sarà necessario fare una modifica".
La distribuzione dei pesi è il centro intorno a cui ruota la soluzione dei problemi secondo il nove volte iridato. “Abbiamo già incominciato a modificare la posizione di guida – spiega – Per adesso la nuova moto è molto simile alla precedente nella guida, anche se riesco a spingere un po’ di più sull’anteriore. Me lo aspettavo, non si può risolvere tutto in un attimo”.
I tempi sono stati alti, il ritardo dalla migliore Honda, quella di Pedrosa, è vicino al 1”600 e il miglior crono Valentino l’ha ottenuto nella mattinata, senza poi riuscire a migliorare. “Ho girato sempre sugli stessi tempi più o meno – concorda – anche questo è un problema che conosciamo bene, arrivati a un certo limite poi non riusciamo a migliorare”.
IL MOTORE: LA SICUREZZA – Un punto fermo arriva dalle prestazioni del propulsore che soddisfano Rossi. “Credo sia buono anche se non mi sono trovato vicino a nessun altro pilota per un confronto diretto, magari domani lo farò. Le Honda mi sembrano comunque a un altro livello, soprattutto in accelerazione, mentre la Yamaha qui a sofferto dopo le belle prestazioni di Brno”. Manca Lorenzo ma “Spies è un pilota forte ed è sempre andato bene su questo circuito”.
Oggi il pilota di Tavullia ha anche potuto avere un primo assaggio delle evoluzioni dei pneumatici Bridgestone per il 2012. “Mi sembrano un po’ più facili, ma la differenza è ancora poca, bisogna impegnarsi di più” è il suo commento.
TRE MESI DECISIVI – Quella scesa in pista oggi non sarò comunque la Ducati con cui Vale correrà il prossimo anno, bisognerà aspettare almeno fino ai test di fine gennaio in Malesia per scoprire la “vera” GP12. “Questo è un test importante soprattutto per fare chilometri e evidenziare tutti i vari difetti – specifica – Poi ci saranno tre mesi per, partendo da questi dati, progettare la moto definitiva”.
FONTE GPONE.COM
però per la ducati ne hanno da lavorare
mentre la honda e yamaha sono messe assai meglio
CIAO SUPER_SIC, RIMARRAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI