Grazie a san.riz per la spiegazione, precisa e chiara come sempre :yea:
Quale è il migliore anticipo?
Ho già scritto che ogni motore è una storia a parte, si può dare solo una indicazione di massima.
Generalmente sui miei motori (cilindri serie 7) resto tra i 1,60mm e i 1,75mm dal PMI.
Se si ricerca la perfezione (nelle competizzioni ad alto livello è così) allora si deve tener conto di tanti altri parametri come forma della camera di comubustione, dell'altezze di squish, dell'angolo di squish, delle distanze degli elettrodi, della distanza del punto d'innesco e "dell'area di squish".
Forse qualcuno più attento si ricorderà però tempo fa Nrg69 vi aveva dato una indicazione di massima del tipo:
==>"la detonazione è legata a larghezza corona di squish, spessore di squish, anticipo, benzina e distanza dall'elettrodo al cielo pistone.
alcuni esempi..
spessore sottile di squish va abbinato con una banda stretta e può essere usata una distanza dall'elettrodo leggermente inferiore.
oppure l'opposto, uno spessore leggermente superiore può lavorare con una banda piu larga e una distanza dall'elettrodo maggiore.
questa è solo una piccola infarinata, di geometrie differenti se ne possono fare a bizzeffe... solo il banco prova ti può dire quale siano quelle efficaci veramente... ".<== END citazione
Ed ora siamo arrivati al punto a cuio volevo arrivare :sorriso:
Sappiamo che un motore 2T deve girare magro se si cercano le prestazioni. Una carburazione magra porta ad avere temperature dei gas di scarico elevate. Probabilmente sapete già che uno dei metodi per verificare la carburazione consiste anche nella verifica delle temperature dei gas di scarico.
Un motore 2T ad alte prestazioni con carburazione magra ha un carico termico elevato. A questo punto basta poco per passare il limite, ovvero arrivare al gripaggio.
Un primo accorgimento per limitare la probabilità di arrivare al grippaggio sarebbe l'utilizzo di un olio che (cito dalla scheda tecnica di un produttore) che assicuri "elevati livelli di protezione anti usura ed eccelente stabilità termico ossidativa ad elevata temperatura".
Come minimo deve essere a base sintetica per poter garantire la lubrificazione in condizioni limite.
L'altra caratteristica dell'olio è legata alla sua capacità di mantenere puliti pistoni, fasce e valvole di scarico (oltre alle luci). Così si può limitare il fenomeno dell'autoaccensione, che ad un motore bene non fa, figuriamoci se il motore in questione è un motore 2T ad alte prestazioni con carburazione magra.
Andiamo avanti!
Anche le candele sbagliate possono dare un bel contributo al grippaggio.
Però senza scrivere romanzi vi ricopio una "definizione" di grado termico della candela:
Grado termico delle candele
Definisce e classifica le candele in base alla capacità di smaltire il calore generato durante la combustione della miscela da parte della punta dell’isolatore, che è la parte più calda della candela. In termini numerici le candele sono costruite in modo che per ogni determinato motore non si superino i 900°C sulla punta e non si scenda sotto i 350°C. Poiché ogni motore ha un suo carico termico, ecco che gli deve corrispondere una candela con grado opportuno. Candele sbagliate portano a preaccensioni (battito in testa) o a depositi con mancate accensioni (guai alla catalizzazione) e, a lungo termine, a detonazione.
E già che ci sono vi riporto anche la "definizione" di autoaccensione:
Autoaccensione
Fenomeno per cui la miscela aria/benzina brucia in tempi diversi da quelli corrispondenti allo scoccare della scintilla della candela. Facilitata dagli alti rapporti di compressione (come anche la detonazione) e da rimasugli incandescenti. Il rendimento precipita. Ci sono fenomeni di preaccensione e di postaccensione, questi ultimi meno importanti. La preaccensione è innescata da punti caldi localizzati (depositi carboniosi, elettrodi, valvole ecc.) che si surriscaldano durante la compressione, bruciano la miscela in anticipo rispetto allo scoccare della scintilla: di conseguenza i gas combusti restano più a lungo nel cilindro riscaldandone le pareti e quindi esaltando il fenomeno anticipandolo sempre più, fino a precedere il P.M.S. e quindi creare un lavoro negativo. Scende il rendimento e addirittura può accendersi la miscela nei condotti di aspirazione. Se l’autoaccensione avviene in contemporanea allo scoccare della scintilla o poco dopo essa non è avvertibile durante la marcia ma si presenta come difficoltà di spegnere il motore.
E cosa centra l'anticipo accensione?
Forse la soluzione migliore è un esempio. Sfrutto il grafico delle curve d'anticipo accensione che ho postato. Qualcuno di voi ha osservato che l'anticipo dell'accensione SP viene "tagliato a zero" dopo il regime di potenza massima a 11.500 giri circa. In questo modo la temperatura dei gas di scarico aumenta (è cambiato solo l'anticipo accensione!!!) con il risultato di avere un motore che allunga anche dopo il regime di potenza massima. Estremamentre pericoloso e dannoso ma utile in pista per poter sfruttare le scie (* devo ricordare che a fine rettilineo arriva la staccata :wink: *), meno utile e sconsigliato per l'utilizzo stradale.
Ora capirete anche che quando leggo di Mito con motori di derivazione stradale che arrivano a passare i 13.000 giri qualcosa non va. Uno delle cause può essere proprio l'anticipo accensione sbagliato., Si guadagna in allungo a discapito dell'accelerazione (* poi nell'uso stradale è meglio avere un motore con accelerazione migliore! *) aumentando al contempo la probabilità di grippaggio.
Ed è solo l'inizio :wink:
Messaggio modificato da {mRk} il 13 July 2006 - 12:13